I Ragazzi Del Fiume – Tim Hunter [1986]
I nuovi mostri
Un omicidio. Un ragazzo ha ucciso una sua compagna di scuola. Lei giace esanime sul ciglio d’un fiume. Molti ragazzi andranno a farle visita, nessuno se ne compatirà.
Tragico dramma societario ancor prima che narrativo, tanto che trae spunto da un fatto realmente accaduto.
Il regista Tim Hunter, il quale avrà un brillante futuro nelle serie tv, porta la seria vicenda su un piano più leggero, apparentemente frivolo, che trova una morale solamente in quella già presente nello spettatore che viene esortato a una seria riflessione soltanto in apertura e in chiusura di pellicola dal professore dei ragazzi chiamati in causa. Eppure persino dopo i discorsi dell’insegnante, nessuno dei personaggi pare aver preso realmente coscienza di ciò che è accaduto, di come loro si siano resi partecipi d’un avvenimento straordinariamente cruento.
A essere sotto accusa, l’intera generazione. Ragazzi allo sbando per colpa di assenza d’educazione familiare e totale assenza di morale e amore per la propria specie. Tutto è svago, per quei ragazzi la storia della povera uccisa è il pretesto per scoprire sé stessi o per nascondersi totalmente dalla visione del proprio io in favore di atti che non sono altro che facilonerie prive di ragionamento.
I toni da commedia che contraddistinguono quest’opera evitano pesanti patemi privilegiando siparietti adolescenziali che finiscono, in alcuni punti, per sfociare addirittura nel ridicolo.
La visione pessimista d’una società che non ha possibilità di salvarsi è estrema, seppur celata, e se per certi versi si dimostra quasi apocalittica per altri aspetti riflette bene un declino morale che contraddistingue ancora oggi buona parte della popolazione, americana e non.
La tecnica utilizzata dal regista non è troppo convincente, così come la scelta di non votare il film al dramma è efficiente, per introdurci in un contesto che del pensiero non si cura, ma al contempo non coinvolge totalmente.
Tra erba comprata, rubata e fumata, qualche scappatella adolescenziale e fughe dalla polizia dal sapore di un nascondino infantile, si destreggiano bene i protagonisti. Ottimo è Dennis Hopper, solito borderline che scavalla in continuazione il confine che separa normalità e follia. L’eccentrico poliedrico Crispin Glover ben delinea un personaggio buffo e incosciente, mentre Keanu Reeves mette la sua bella faccia al servizio della rettitudine che non può mancare nemmeno in mezzo al degrado.
I Ragazzi Del Fiume è un film che non fa troppa presa nello spettatore e che in alcuni momenti appare come colpevolmente sommario, eppure quel fondo di verità desunto dalla notizia appresa dai quotidiani non può passare inosservato.
Danilo Cardone