The Loveless – Kathryn Bigelow e Monty Montgomery [1982]
Back in black
Un gruppo di motociclisti ex-galeotti si ritrova in un paesino sperduto americano e ne sconquassa i monotoni ritmi.
L’esordio registico di Kathryn Bigelow non delude e non esalta. Anzi, scivola proprio via con una semplicità disarmante per gli 80 minuti nei quali molto poco succede.
Allo stesso tempo, però, la Bigelow mette in campo tutto il suo occhio artistico e pur non creando scene di straordinaria complessità, dimostra d’essere un’ottima fotografa.
I movimenti di macchina, molto lenti e radi sono sacrificati in favore d’un interesse pittorico bidimensionale per i colori e come si imprimono sulla superfice della pellicola. Istantanee si susseguono esaltando alcuni simboli archetipici caratterizzanti i personaggi e il loro modo di essere. Il giovane Willem Dafoe protagonista, anch’esso esordiente, indossa una mise che è quasi una divisa e i dettagli, come gli occhiali da sole tornano quasi ossessivi durante il film.
Purtroppo la trama è molto scarna, quasi da cortometraggio con retrogusto di esercizio stilistico di chi diventerà regista professionista ma sta imparando a muoversi dietro alla macchina da presa.
A supporto della regista vi sono però dei riferimenti un po’ velati ma presenti alla nouvelle vague francese, con le sue cineprese montate sulle auto in corsa, la staticità delle scene negli interni, una colonna sonora che incorpora anche brani jazz e un machismo ostentato un po’ godardiano. Se la Bigelow avesse citato volontariamente quella corrente cinematografica sarebbe anche logico lo svolgimento dei fatti un po’ latente e bruscamente interrotto un po’ nei modi di Eric Rohmer.
In ogni caso The Loveless malgrado non annoi non sa entusiasmare e ciò che rimarrà nella nostra mente sarà sempre e solo un Dafoe vestito di pelle e qualche cerchione di motocicletta.
Danilo Cardone
Bravissimo 10&Lode B-)
Grazie mille! 🙂