Fuori Controllo – Martin Campbell [2010]
Signs of a braveheart
A sette anni di distanza dal suo ultimo film nella veste di attore, Mel Gibson torna sulle scene in un film che, vista età e fama, epura la sua storica parte che fu in Arma Letale, rendendo il suo personaggio serio e ligio al suo sentimento d’affetto, vendetta e conoscenza nei confronti della figlia brutalmente assassinata.
Il regista artefice di quest’impresa [inutilissima, peraltro] è lo stesso Martin Campbell di Casino Royale.
Ciò che premeva tanto a regista e produttore, dunque, era la realizzazione dell’ennesimo americanissimo film narrante la storia di un padre, guarda a caso detective, al quale viene uccisa la figlia perché aveva scoperto verità irrivelabili che avrebbero potuto cambiare le sorti del mondo intero [o perlomeno degli States, che per gli statunitensi sono il mondo intero].
Sfortunatamente film di questo tipo ne sono già stati fatti decine e decine e pochi erano coloro i quali sentivano la mancanza della riproposizione cinematografica della solita trama.
Mel Gibson fa la sua parte, ma attore di eccelsa bravura non lo è mai stato. Ogni personaggio che fa anche solo capolino all’interno dell’opera è estremamente stereotipato e immediatamente riconoscibile, come se sapessimo [e infatti è così] esattamente la fine che farà ogniuno di loro.
In tutto ciò il regista non mette molto del suo, e persino la fotografia sa essere retorica.
Qualche spunto interessante è rintracciabile nei fulminei colpi di scena che di quando in quando fanno la loro comparsa sulla scena. A differenza della maggior parte dei film contemporanei, queste improvvise accelerazioni narrative hanno qui motivo d’esistere sia per quanto concerna la storia, per l’appunto, sia per tenere sveglio uno spettatore altrimenti molto soggetto a cadere nelle braccia di Orfeo durante la visione.
Degno di nota è anche il personaggio del killer/filosofo che, malgrado una sceneggiatura atteggiata ma scarna, è in grado di tenere aperti i giochi tanto per lo spettatore quanto per i personaggi in scena.
Per il resto è la solita produzione pseudo-thriller americana.
Fuori Controllo non è un film da evitare se vi piace questo tipo d’intrattenimento. Ma se cercate qualcosa di nuovo sul grande schermo, passate ad altro.
Danilo Cardone