Il Mistero Del Cadavere Scomparso – Carl Reiner [1982]
Il mistero del lungometraggio scomparso
Più che un film, un esercizio.
Carl Reiner, commediografo statunitense padre di Rob Reiner regista di Misery Non Deve Morire [e poco altro…], ha un’intuizione geniale: prendere materiale d’archivio del grande cinema hollywoodiano degli anni ’40 e ’50 e buttarlo tutto in un gran calderone in fase di montaggio, facendo quindi convivere sulla scena contemporaneamente attori del calibro di Humphrey Bogart, Bette Davis, Kirk Douglas, Ava Gardner e molti altri con il protagonista comico Steve Martin.
E’ un paradosso che proprio grazie alle tecniche di montaggio diventa uno scherzo, un gioco da ragazzi portarlo a compimento.
Purtroppo per Reiner questo film è davvero uno scherzo, e aldilà della particolarità appena descritta manca una qualsivoglia forma di film a sé stante.
Steve Martin è sempre simpatico e dispensa qualche battuta gradevole, ma non siamo di fronte a un’opera comica che fa spanciare lo spettatore dalle risate. Rachel Ward fa la sua parte, ma è ben presto dimenticabile.
Insomma, questo film è utile soltanto per dimostrare cosa un cinema ancora lontano da effetti speciali strabilianti, possa permettere. E’ apprezzabile, ma al contempo s’adagia sull’idea, tralasciando la forma vera e propria del film.
Divertente risulta quindi cercare d’individuare le varie citazioni [assolutamente fini a sé stesse, ben lontane dai propositi citazionistici di Woody Allen] che sono sparse un po’ qua un po’ là durante il film.
L’inizio, ad esempio, è quasi copiato da quello magnifico inscenato dal Roman Polanski di Chinatown, dove qui al posto della raffinata Faye Dunaway troviamo la già citata Rachel Ward con tanto d’abbigliamento similare.
Altra citazione è quella reiterata di Ingrid Bergman in Notorius, L’Amante Perduta di Hitchcock, oltre ovviamente a uno Steve Martin plasmato sul modello onnipresente dell’intramontabile Humphrey Bogart.
Citazioni di Bogart e Hitchcock… potremmo essere qui a parlare di un film della nouvelle vague francese di un Godard o di un Truffaut, e invece no. Reiner chiama in causa i personaggi del passato per stupire lo spettatore e al contempo dare un tono al personaggio di Martin, ma niente più. Il film non decolla mai e il trucchetto che inizialmente affascina, ben presto stufa.
Pare evidente, Il Mistero Del Cadavere Scomparso è un’occasione sprecata.
Danilo Cardone